La storia di Maria affetta da Alzheimer

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Maria, 70 anni, felicemente sposata, madre e nonna di due teneri nipotini. Alle spalle una pluridecennale attività di insegnamento nelle scuole elementari. Nel piccolo paese in cui vive è un’istituzione, conosciuta da tutti per la sua dedizione al lavoro e alla famiglia. Ultimamente, però, qualche suo “insolito” comportamento disorienta, non poco, familiari e amici, particolarmente preoccupati. Giorni addietro fu accompagnata a casa da un conoscente che l’aveva trovata in preda ad uno stato confusionale, allarmata di non riuscire a ritornare a casa perchè non ricordava il tragitto da compiere. Eppure, Maria aveva percorso quel tragitto centinaia di volte: ogni mattina, puntualmente, usciva a far la spesa e rincasava alla stessa ora.

vecchietti

Ultimamente il marito ha  notato nella moglie un graduale declino testimoniato, ad esempio, dalle volte in cui si è accorto del pranzo che andava letteralmente “in fumo” poiché Maria si era dimenticata di averlo  messo sul fuoco, piuttosto che dalle numerose volte in cui ripete sempre la stessa domanda. Anche i figli sembrano preoccupati e raccontano dei momenti di difficoltà in cui hanno visto la propria madre non ricordare i nomi di oggetti che, come il telefono o il telecomando, risultavano essere di uso frequente ed estremamente familiari; Maria, inoltre, aveva spesso difficoltà a ricordare i nomi dei suoi figli e anche quelli dei nipoti. Ma come è possibile tutto ciò? Proprio Maria che aveva lavorato con scolaresche di cui ricordava nome e cognome? lei che, oltre ad eccellere come insegnante, era impeccabile anche tra le mura domestiche?  Campanelli dall’allarme come quelli che hanno allertato i familiari di Maria potrebbero porsi come espressione clinica di un iniziale quadro di demenza di Alzheimer,  di cui il più precoce ed evidente sintomo è in genere una perdita significativa della memoria. Spesso, a questo primo sintomo, si associano altri disturbi quali: difficoltà nell’esecuzione delle attività quotidiane, con conseguente perdita dell’autonomia; disturbi del linguaggio con perdita della corretta espressione verbale dei pensieri, denominazione degli oggetti oppure impoverimento del linguaggio e ricorso a frasi stereotipate.  Altre volte il sintomo che si associ al disturbo di memoria può essere rappresentato anche dal disorientamento spaziale, temporale e topografico o da cambiamenti nel proprio carattere e dello stato dell’umore. Questi ed altri segnali d’allerta richiederebbero una tempestiva richiesta da aiuto rivolta  a chi per professione è in grado di  inquadrare il funzionamento cognitivo e comportamentale di un individuo e programmare, quindi, un trattamento riabilitativo.