Il disturbo bipolare rientra tra i disturbi dell’adulto. È un disordine che può interferire con il lavoro e le relazioni interpersonali in modo rilevante e spesso si traduce in uno stravolgimento della vita quotidiana. Spesso, risulta difficile riconoscere tale disturbo e tende a peggiorare se non trattato adeguatamente.
Cos’è il Bipolarismo?
Il disturbo bipolare rientra nei disturbi dell’umore e si caratterizza per gravi alterazioni delle emozioni, dei pensieri e dei comportamenti. Chi ne soffre può essere al settimo cielo in un momento e alla disperazione in un altro senza alcuna ragione apparente, passando dal paradiso della fase maniacale o ipomaniacale all’inferno della fase depressiva anche molto frequentemente.
Quanti tipi di disturbo bipolare esistono secondo il DSM 5?
Il disturbo bipolare, secondo il DSM 5, può essere distinto in:
1. Il disturbo bipolare di tipo 1
Per fare diagnosi di Disturbo Bipolare di tipo 1 è necessario e sufficiente che vi sia un episodio maniacale nell’anamnesi purchè tale episodio non sia meglio spiegato da schizofrenia e relativo spettro. L’età media di esordio è di 18 anni.
2. Il disturbo bipolare di tipo 2
Per la diagnosi di Disturbo Bipolare di tipo 2 è necessaria la presenza di almeno un episodio ipomaniacale ed uno depressivo maggiore.
3. Il disturbo bipolare ciclotimico
Per la diagnosi di Disturbo Ciclotimico è necessario per almeno due anni avere numerosi periodi con sintomi ipomaniacali che non soddisfano i criteri per l’episodio maniacale e numerosi periodi con sintomi depressivi che non soddisfano i criteri per l’episodio depressivo maggiore. Tali sintomi non scompaiono per più di due mesi ogni volta.
Le differenze tra i tipi risiedono sostanzialmente, nell’intensità dei sintomi maniacali e in parte, dei sintomi depressivi.
Cosa scatena il disturbo bipolare? Quali sono le cause?
Molto spesso, i soggetti che soffrono di bipolarismo hanno avuto episodi simili in famiglia. I geni, però, non rappresentano l’unica causa. In particolare, sono emersi livelli molto alti di cortisolo, quello che viene chiamato ormone dello stress. Nella vita di ciascun soggetto, predisposto o non, possono presentarsi delle situazioni a rischio che potrebbero favorire l’insorgenza del disturbo. Tra queste spiccano:
- stress
- abuso di sostanze
- assunzione di farmaci (es. antidepressivi)
- cambiamenti stagionali
- mancanza di sonno
Disturbo bipolare: come si presentano i sintomi
Il cervello dei pazienti colpiti da tale disturbo mostrano oltre che squilibri mentali anche mutamenti fisici nel loro cervello (dati emersi da studi di brain imaging) oppure squilibri nei neurotrasmettitori, nel funzionamento della tiroide e nei ritmi circadiani.
I sintomi variano in base alla cronicità del disturbo e alla fase di avanzamento della maniacalità del disturbo.
1. La fase maniacale e ipomaniacale
La fase ipomaniacale e maniacale si caratterizza per la presenza di:
- disinibizione eccessiva;
- comportamenti socialmente inappropriati;
- euforia accompagnata dalla sensazione di avere enormi potenzialità personali che può aggravarsi fino a divenire delirio di onnipotenza (per es. tutto appare possibile e fattibile, tanto che spesso si commettono azioni impulsive anche pericolose per sè stessi o per gli altri oppure si intraprendono azioni avventate);
- non si riesce a portare a termine alcun progetto;
- si ha una grande energia, tanto da non sentire il bisogno di mangiare né dormire;
- il comportamento diventa disorganizzato e inconcludente, con azioni senza alcuna direzione apparente (per es. non si fa in tempo ad iniziare un’attività, che la si lascia a metà per passare ad altro o si fanno più cose contemporaneamente senza completarne alcuna);
- i pensieri vanno così veloci che è difficile star loro dietro, così come le parole;
- i sensi sembrano affinarsi e la percezione diventa più vivida;
- il desiderio sessuale può aumentare, diventando quasi impellente, con comportamenti impulsivi.
Le persone vicine a chi soffre di maniacalità stentano a riconoscere il soggetto: prima timido e riservato, ora non smette un attimo di parlare ed è sorprendentemente disinibito.
In altri casi, invece, la fase maniacale è caratterizzata prevalentemente da umore disforico, con una sensazione di ingiustizia subita e quindi con la presenza di grande irritabilità, rabbiosità e intolleranza. In questa fase possono comparire sensazioni di essere perseguitati e/o controllati che può diventare vera e propria convinzione delirante. Spesso queste sensazioni sono accompagnate da un comportamento aggressivo, con scarsa capacità di valutare le conseguenze delle proprie azioni.
A volte l’esperienza soggettiva delle fasi di eccitamento è piacevole e ricercata altre volte è sgradevole. Le fasi di eccitamento possono essere più o meno severe (ipomaniacali o maniacali).
2. La fase della depressione
La fase depressiva che spesso segue quella maniacale e ipomaniacale, rappresentandone l’opposto, si caratterizza per:
- umore molto basso, con la sensazione che nulla interessi né possa dare piacere. Si perde il significato della vita, che appare profondamente dolorosa.
- sonno e l’appetito possono aumentare o diminuire.
- ci si sente senza energie e facilmente affaticati, con una grande difficoltà nel concentrarsi.
Le fasi depressive possono risultare talmente gravi da portare al suicidio o ad atti autolesionistici, durano di più di quelle maniacali, che possono durare anche solo pochi giorni e spesso sono anche più frequenti nell’arco della vita.
A volte da una fase si passa immediatamente all’altra, altre volte intercorre un periodo di umore normale o misto spesso pieno di ansia. Di solito una fase insorge gradualmente, ma a volte l’insorgenza è più improvvisa.
3. La fase mista
Questa fase rappresenta spesso un passaggio tra la fase depressiva e quella di eccitamento. Si caratterizza dalla presenza contemporanea di sintomi depressivi e ipomaniacali. Frequentemente la persona in questa fase soffre di una pervasiva ansia e irritabilità.
GUARDA L’INTERVISTA
del Dr. Maurizio Brasini al Dr. Andrea Gragnani
Il disturbo bipolare: in precario equilibro tra “up” e “down”
Disturbo bipolare: testimonianze ed esperienze personali
“La mattina non riesco ad alzarmi dal letto, non ho proprio voglia, sono stanchissima e troppo triste. Rimango per intere giornate chiusa in casa, terrorizzata all’idea di affrontare il mondo fuori. Non mi sento in grado di far nulla e poi non ho le forze…a volte nemmeno riesco a lavarmi e a prendermi cura di me stessa. Tutto quello che mi piaceva adesso non mi piace più. Mi alzo solo per andare in cucina a mangiare schifezze. Non voglio vedere nessuno perché mi sento inferiore, inadeguata…una nullità. Il mio cervello non funziona più, i pensieri sono macigni, non si muovono, rimangono fissi sempre sugli stessi problemi che non riuscirò mai a risolvere. Così non ha senso vivere!”
“In alcuni periodi la mia vita è bellissima…mi sento forte, energico, un vulcano! Esco la sera e torno al mattino, dormo poche ore ma sono subito pronto a ripartire. A volte mi dimentico di mangiare perché non ho bisogno e sono preso da altre mille cose. Riesco a lavorare senza sosta, ho tante idee in testa e mi sento più intelligente del normale. In questi momenti ho una marcia in più…e gli altri non riescono a starmi dietro. Sento intorno a me tantissimi stimoli…tutto diventa eccitante ed interessante e io non posso rinunciare a niente altrimenti perderei delle occasioni importanti per me stesso! Ho voglia di conoscere nuove persone…vado nei locali e attacco bottone a tutti, bevo più drinks del solito e allora mi sento carico…e faccio anche molte conquiste. Vorrei che questi periodi non finissero mai!”
“Mi sembra di essere dentro ad un frullatore di emozioni, pensieri e sensazioni…mi sento di avere tanta…troppa energia fisica, ho la smania di muovermi e non riesco a stare ferma ma allo stesso tempo i miei pensieri sono brutti, mi sento molto triste perché mi dico che tanto non sono in grado di fare anche le azioni più semplici…in realtà non mi sento in grado di far niente. Allora mi agito, non riesco a star ferma, inizio a muovermi per le stanze senza trovare posa. Ma poi non concludo niente e quindi mi sento ancora più triste e in colpa verso i miei familiari. E allora mi sembra proprio di non avere controllo su cosa penso, su cosa sento…su quello che faccio. Mi chiedo “ma chi sono io?”. Tutto questo è invivibile…deve finire!”
Se invece vuoi approfondire l’argomento sul Disturbo Bipolare puoi continuare la lettura con:
- Saettoni, M., Gragnani, A., Iazzetta, S. e Lari, L. (2021). Disturbi bipolari, in Claudia Perdighe e Andrea Gragnani (a cura di) Psicoterapia Cognitiva. Comprendere e curare i disturbi mentali. Raffaello Cortina Editore, 2021. (pp 647-694)
- Wright, L., Lari, L., Iazzetta, S., Saettoni, M., Gragnani, A. (2022), Differential diagnosis of borderline personality disorder and bipolar disorder: self‐concept, identity and self‐esteem. Clinical Psychology & Psychotherapy, 29 (1), 26–61. (First published on line: 03 April 2021) https://doi.org/10.1002/cpp.2591
- Del Nero, C.; Saettoni, M., Gragnani, A. (2018). Trattamento mediante terapia cognitivo-comportamentale di un paziente con disturbo bipolare di tipo II: il caso di Leonida dai piedi di argilla. Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale, Vol. 24 (3), 291-305.
- Rainone, A., Mancini, F. (2018), “When positive emotions lead to feeling bad. The role of secondary evaluation and affect as information in hypomania and mania”. In Rivista di Psichiatria, 53, pp. 317-323.
- De Sanctis, B; Varricciu, N.; Saettoni, M. e Gragnani, A. (2017). Disturbo borderline di personalità o disturbo bipolare II? Una revisione della letteratura per andare oltre una lettura categoriale. Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale 23(2):165-189
- Lari, L., Gragnani, A., Calugi, S., Saettoni, M. (2013). La noia nei disturbi dell’umore: esperienze cliniche e di ricerca. “Cognitivismo Clinico”; 10 (1), pp. 45-64.