Pubblicazioni Scientifiche Schema Therapy

Descrizione, efficacia del trattamento. Clinici e ricercatori specializzati nell’approccio

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        Van der Wijngaar R. (2022). L’imagery rescripting. (Eds.). Italia: Giovanni Fioriti Editore

        Tutti possediamo la capacità di immaginare.
        Grazie a essa possiamo visualizzare, sotto forma di immagini, ricordi autobiografici, eventi che potrebbero accadere nel futuro, nonché possiamo produrre nuove scene con un contenuto irreale.
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        Imagery Rescripting on Guilt-Inducing Memories in OCD: A Single Case Series Study

        Katia Tenore1*, Barbara Basile1, Teresa Cosentino1, Brunetto De Sanctis1, Stefania Fadda1, Giuseppe Femia1, Andrea Gragnani1, Olga I. Luppino1,Valerio Pellegrini1,2, Claudia Perdighe1, Giuseppe Romano1,3, Angelo M. Saliani1and Francesco Mancini1,3
        1 Associazione Scuola di Psicoterapia Cognitiva (APC-SPC), Rome, Italy, 2 Department of Social and Developmental Psychology Sapienza, University of Rome, Rome, Italy, 3 Department of Human Sciences, Marconi University, Rome, Italy
        Abstract 
        Questo lavoro  di ricerca svolto su un campione di 18 pazienti ossessivi mostra come tre singole sessione di Imagery Rescripting su episodi di colpevolizzazione infantile comportino una riduzione della sintomatologia ossessiva nel 77.7% dei partecipanti.  Al follow-up a tre mesi, dieci  soggetti riportano un cambiamento clinicamente significativo (reliable change index = 9.94) e quattro soggetti diventano addirittura asintomatici.
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        A Theoretical Integration of Schema Therapy and Cognitive Therapy in OCD Treatment: Goals and Beliefs of the Obsessive Mind (Part I)

        Olga Ines Luppino1*, Katia Tenore1, Francesco Mancini1,2, Barbara Basile1
        1Association of Cognitive Psychology, School of Cognitive Psychotherapy, Rome, Italy 2Marconi University, Rome, Italy
        Abstract 
        Questo lavoro è il primo di una trilogia in cui gli Autori hanno presentato un lavoro di integrazione tra il modello della Terapia Cognitiva Standard del DIsturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) come proposto da  Mancini (2016 ) e il modello dei Mode secondo la Schema Therapy. Questo lavoro presenta le basi teoriche della concettualizzazione del DOC in termini di scopi e credenze che muovono la condotta ossessiva. A partire da numerosi dati di ricerca gli Autori  presentano il ruolo centrale che il timore di colpa riveste nella sintomatologia ossessiva Si tratta di una integrazione propedeutica a all’integrazione proposta nei due successivi articoli.
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        A Theoretical Integration of Schema Therapy and Cognitive Therapy in OCD Treatment: Conceptualization and Rationale (Part II)

        Katia Tenore1*, Barbara Basile1, Francesco Mancini1,2, Olga Ines Luppino1,2
        1Association of Cognitive Psychology, School of Cognitive Psychotherapy, Rome, Italy 2Marconi University, Rome, Italy
        Abstract
        Questo lavoro è il secondo  di una trilogia in cui gli Autori hanno presentato un lavoro di integrazione tra il modello della Terapia Cognitiva Standard del Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) come proposto da  Mancini (2016 ) e il modello dei Mode secondo la Schema Therapy. Partendo dai dati di ricerca viene presentata una concettualizzazione del funzionamento del paziente ossessivo in termini di Schemi e Mode.  Viene, inoltre, proposto il razionale  dell’intervento, finalizzato all’accettazione del rischio di commettere errori colpevoli o di entrare in contatto con sostanze disgustose. Questo rationale viene declinato poi  in modi specifici di procedere a seconda dei diversi Mode che caratterizzano l’esperienza del paziente ossessivo.
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        A Theoretical Integration of Schema Therapy and Cognitive Therapy in OCD Treatment: Experiential Techniques and Cognitive-Based Interventions in Action (Part III)

        Barbara Basile1*, Olga Ines Luppino1, Francesco Mancini1,2, Katia Tenore1
        1Association of Cognitive Psychology, School of Cognitive Psychotherapy, Rome, Italy 2Marconi University, Rome, Italy
        Abstract 
        Questo lavoro è il terzo  di una trilogia in cui gli Autori hanno presentato un lavoro di integrazione tra il modello della Terapia Cognitiva Standard del DIsturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) come proposto da  Mancini (2016 ) e il modello dei Mode secondo la Schema Therapy. Nel lavoro sono descritte le tecniche esperienziali che derivano dalla cornice della Schema Therapy, soprattutto il chairwork e il lavoro immaginativo (Imagery) con l’imagery  diagnostico, l’Imagery rescripting e l’imagery dell’Adulto sano. Infine gli Autori si concentrano sugli interventi cognitivi volti a ridurre il timore di colpa.
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        Parental schemas in youngsters referred for antisocial behaviour problems demonstrating depressive symptoms

        Leen Van Vlierberghe, Benedikte Timbremont, Caroline Braet, & Barbara Basile

        Department of Developmental, Personality and Social Psychology, Ghent University, Belgium

        Abstract 

        In questa ricerca condotta in Belgio sono stati indagati gli schemi interpersonali genitoriali in un ampio gruppo di bambini e adolescenti con problemi della condotta antisociale, suddivisi in base alla concomitante presenza/assenza di una sintomatologia depressiva. I risultati mostrano che i giovani antisociali che presentano aspetti depressivi percepiscono i propri genitori maggiormente freddi, distanti, imprevedibili e inaffidabili rispetto a chi presenta la stessa tipologia di problematiche comportamentali, ma non presenta sintomi depressivi.

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        Schema Therapy: modello teorico e trattamento

        Francesca Micaela Serrani,  Associazione di Psicoterapia Cognitiva, Roma, Italia

        Abstract 

        L’articolo, scritto in lingua italiana, analizza il modello teorico della Schema Therapy e le diverse fasi previste del trattamento. Vengono ripercorsi i concetti centrali dell’approccio, in modo da favorire una prima conoscenza della Schema Therapy aiutando chi decide di approcciarvisi per la prima volta.

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        Schema Therapy mode model applied to OCD

        Barbara Basile*, Katia Tenore*, Olga Ines Luppino *, Francesco Mancini *°
        * Association of Cognitive Psychology, ° Marconi University, Rome, Italy

        Abstract

        In questa ricerca sono stati reclutati 34 pazienti italiani affetti da Disturbo ossessivo-compulsivo. Sono stati misurati i principali schemi maladattivi individuali, le strategie di coping disfunzionali utilizzate, la gravità della sintomatologia ossessiva presentata e l’intensità di due emozioni, la colpa e il disgusto (particolarmente coinvolte in questa patologia). I risultati hanno corroborato l’utilità dell’applicazione dell’impianto teorico della Schema Therapy nel trattamento del Disturbo ossessivo-compulsivo.

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        Investigating schema therapy constructs in individuals with depression

         Barbara Basile,1 Katia Tenore,1 Francesco Mancini1,2 1Association of Cognitive Psychology (APC), School of Cognitive Psychotherapy (SPC), Italy 2Marconi University, Rome, Italy

        Abstract 

        Nell’articolo viene presentato uno studio che ha coinvolto individui tratti dalla popolazione non clinica suddivisi in due gruppi in base ai livelli di depressione. Basandosi sul modello della Schema Therapy per la depressione presentato da Renner gli autori delineano gli schemi maladattivi precoci, gli schema modes e le strategie di coping disfunzionali ricorrenti in un quadro di funzionamento depressivo.

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        Early maladaptive schemas in overweight and obesity: A schema mode model

        Barbara Basile a,*, Katia Tenore a, Francesco Mancini a,b
        a Association of Cognitive Psychology (APC), School of Cognitive Psychotherapy (SPC), Rome, Italy b Marconi University, Rome, Italy

        Abstract

        Visto il crescente fenomeno dell’obesità e del sovrappeso, l’articolo intende indagare, all’interno della cornice di riferimento della Schema Therapy, gli schemi maladattivi, i mode e il loro legame con alcune condotte disfunzionali, come le abbuffate o il vomito auto-indotto, in un gruppo di persone sovrappeso, confrontandoli con soggetti normo-peso. I risultati emersi permettono di comprendere meglio le caratteristiche di personalità, e la loro origine, che potrebbero interferire con il trattamento di questa condizione medica.

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        The Young Schema Questionnaire Short Form 3 (YSQ-S3): does the new four-domains model show the best fit?

        Matteo Aloi1,3, Marianna Rania1,3, Raffaella Sacco1, Barbara Basile4, and Cristina Segura-Garcia2,3*

        1 Department of Health Sciences, University Magna Graecia, Catanzaro (Italy). 2 Department of Medical and Surgical Sciences, University Magna Graecia, Catanzaro (Italy).3 Center for Clinical Research and Treatment of Eating Disorders, University Hospital Mater Domini, Catanzaro (Italy). 4 Association of Cognitive Psychology, School of Cognitive Psychotherapy, Rome (Italy).

        Abstract

        Nell’articolo viene presentata la validazione e l’analisi fattoriale confirmatoria della versione italiana dello Young Schema Questionnaire, risultando in un modello a quattro domini. Lo studio nasce dalla collaborazione tra l’Università Magna Grecia di Catanzaro e la Scuola di Psicoterapia Cognitiva.

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        Rescripting Memory, Redefining the Self: A Meta-Emotional Perspective on the Hypothesized Mechanism(s) of Imagery Rescripting

        Alessandra Mancini1* and Francesco Mancini1,2

        1 Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva S.r.l., Associazione di Psicoterapia Cognitiva, Rome, Italy, 2 Department of Technology, Communication and Society, Guglielmo Marconi University, Rome, Italy

        Abstract 

        L’articolo presenta una prospettiva teorica sui meccanismi alla base dell’efficacia  trans-diagnostica dell’Imagery with Rescripting; la tecnica esperienziale che si profila come la principale promotrice di cambiamento in Schema Therapy. In particolare, viene proposto che due meccanismi ne siano alla base: 1) la compassione verso il proprio sé bambino, e soprattutto, il riconoscimento della propria esperienza emotiva negativa come legittima e 2) il cambiamento di prospettiva da sé bambino a sé adulto. Secondo gli autori, questi elementi favorirebbero la riduzione del problema secondario o meta-emotivo che a sua volta si tradurrebbe in una riduzione delle rappresentazioni negative di sé.

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        Early life experiences in ocd and other disorders: a retrospective observational study using imagery with re-scripting

        Barbara Basile, Brunetto De Sanctis, Stefania Fadda, Olga Ines Luppino, Claudia Perdighe, Angelo Maria Saliani, Katia Tenore, Francesco Mancini (2018): In: Clinical Neuropsychiatry, 15 (5), pp. 299-305, 2018. 

        Abstract 

        Objective: The close link between obsessive symptomatology, guilt and inflated responsibility is well documented, although one might suppose that guilt sensitiveness and dysfunctional beliefs about responsibility are rooted further in time. imagery with rescripting (iwr) is an emotion-focused technique that binds actual stressful emotions to past memories where similar feelings were activated. it is used to change the meaning of emotionally distressing memories, turning aversive mental images into positive ones, and achieving a healthier prospective on the event. the aim of this study was to compare the content of iwr exercises, collected during an on-going cognitive-behavioral psychotherapy, in OcD and non-OcD patients, in order to explore eventual differences in their early negative childhood memories. we expected guilt and blame-related childhood episodes to be more frequent in OcD, compared against non-OcD patients.
        Method: forty-one imagery exercises were collected and categorized according to their content, emotions, needs, type of re-scripting, and fnal cognitive re-attribution.
        Results: OCD patients reported signifcantly more blame/reproach memories, expressing more guilt emotion and needs for acceptance. within the re-scripting phase, all patients, regardless of their diagnosis, concluded the exercise protecting, reassuring and fostering emotional and needs expression, with no specifc difference between groups.
        Conclusions: this work has several limitations, including the subjective nature of the study, the small sample size and unbalanced gender distribution across samples. However, our fndings are in line with cognitive models on OCD, supporting the role of guilt-related early experiences that seem to be specifc to this disorder

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        Childhood Memories in Eating Disorders: An Explorative Study Using Diagnostic Imagery

        Barbara Basile, Chiara Novello, Simona Calugi, Rccardo Dalle Grave, Francesco Mancini (2021)Childhood Memories in Eating Disorders: An Explorative Study Using Diagnostic ImageryIn: Eating Behavior, 12 pp. 2890, 2021ISSN: 1664-1078.

        Abstract 

        components, the family environment and early parent–child interactions play a role in the development of eating disorders. The aim of this study was to explore the nature of early parent–daughter relationships in a sample of 49 female inpatients with an eating disorder. To acquire a detailed image description of the childhood experiences of the patient, we used diagnostic imagery, a schema therapy-derived experiential technique. This procedure allows exploring specific contents within the childhood memory (i.e., emotions and unmet core needs), bypassing rational control, commonly active during direct verbal questioning. Additionally, patients completed self-report measures to assess for eating disorder severity, general psychopathology, and individual and parental schemas pervasiveness. Finally, we explored possible differences in the diagnostic imagery content and self-report measures in two subgroups of patients with anorexia nervosa and bulimia nervosa. The results showed that the most frequently reported unmet needs within the childhood memories of patients were those of safety/protection, care/nurturance, and emotional expression, referred specifically to the maternal figure. Overall, mothers were described as more abandoning, but at the same time particularly enmeshed in the relationship with their daughters. Conversely, patients perceived their fathers as more emotionally inhibited and neglecting. Imagery-based techniques might represent a powerful tool to explore the nature of early life experiences in eating disorders, allowing a more detailed case conceptualization and addressing intervention on early-life vulnerability aspects in disorder treatment.}

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        SLIDE E PRESENTAZIONI CONVEGNI

         

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