L’anoressia nervosa è uno dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Si caratterizza per l’eccessiva preoccupazione verso il proprio peso corporeo, dalla distorsione dell’immagine di sé e dalla restrizione dell’assunzione di cibo. Essa comporta problemi salutari di notevole portata.
L’anoressia in genere compare nell’età dell’adolescenza o nella prima età adulta. La persona interessata solitamente nega l’esistenza di un problema legato all’alimentazione. Sono gli stessi familiari ad accorgersi della drastica riduzione di peso corporeo e delle abitudini alimentari scorrette.
Anoressia nervosa: che cos’è?
Secondo il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM 5, 2014), si possono distinguere due forme di questo disturbo :
- anoressia restrittiva, in cui la perdita di peso è ottenuta attraverso una dieta ferrea, il digiuno e/o l’eccessiva attività fisica.
- anoressia con bulimia, quando alle condotte di restrizione dell’assunzione del cibo, si aggiungono episodi di abbuffate (caratterizzate da un abnorme ingestione di cibo in un tempo ridotto e dalla sensazione di perdere il controllo durante l’episodio) alternate a condotte di eliminazione (vomito autoindotto, uso eccessivo di lassativi o diuretici).
Anoressia nervosa: come si manifesta?
Uno dei vissuti più angoscianti delle persone anoressiche è legato ad un’errata percezione del proprio corpo, vissuto come sgradevole e perennemente inadeguato. Alcuni si sentono grassi in riferimento a tutto il loro corpo. Altri pur ammettendo la propria magrezza concentrano le loro critiche ad alcune parti del corpo (di frequente la pancia, i glutei, le cosce).
Il disturbo dell’immagine corporea non è imputabile ad un disturbo della percezione, in quanto tendono a sovrastimare anche il peso e la forma di altre persone, ma mai quanto i propri. Questa distorsione tende inoltre a diminuire man mano che le persone riacquistano peso.
Il livello di autostima e di valutazione di sé è influenzato dalla capacità di controllare il proprio peso. I fallimenti sono seguiti da autocritica e svalutazione.
Essendo gli standard attesi molto elevati e il metro di giudizio tendente al perfezionismo, diventa molto facile che gli obiettivi non vengano raggiunti e si presentino tali condizioni negative.
In un primo momento lo stress e le fatiche della restrizione vengono sostituiti da un maggior senso di energia e da un generale stato di benessere.
Quando però questa fase termina, il pensiero del cibo e del mangiare ritorna. Ritorna assieme alla paura di perdere il controllo e alla paura che se si mangia normalmente si sarà incapaci di smettere e si ingrasserà.
Con l’aumento della perdita di peso la concentrazione, la memoria e la capacità di giudizio critico diminuiscono. Si accentuano sempre più le emozioni negative, l’iperattività, l’irritabilità, l’asocialità e i disturbi del sonno.
Nei casi in cui vi è una evoluzione cronica, o comunque una perdita di peso superiore al 25%, e/o complicazioni mediche è necessario il ricovero ospedaliero.
Anoressia nervosa: caratteristiche e sintomi
L’anoressia nervosa è un disturbo della nutrizione e dell’alimentazione.
- Restrizione nell’assunzione di calorie in relazione alla necessità, o rifiuto di mangiare e di mantenere il peso corporeo nella norma. Arrivando al di sotto dell’85% rispetto a quanto previsto per età, sesso e statura.
- Un’intensa paura di diventare grassi anche se si è in realtà sottopeso, spesso negando la propria magrezza e lamentandosi di essere troppo grassi.
- Alterazione del modo in cui viene vissuto il peso e la forma del proprio corpo. Questo assume un’influenza eccessiva sul proprio livello di autostima, condizionando tutta l’esistenza e il comportamento della persona
- Persistente mancanza di riconoscimento della gravità della condizione di sottopeso
- Nelle ragazze e nelle donne può verificarsi l’assenza del cicli mestruali, dovuta fisiologicamente al sottopeso. Anche se, questa condizione non è determinante come aggiornato dal DSM-5, l’anoressia nervosa può essere diagnosticata anche in compresenza del ciclo mestruale.
Anoressia nervosa: come guarire
La terapia cognitivo-comportamentale risulta essere un trattamento di provata efficacia per la cura del disturbo.
Essa ha come obiettivi iniziali la normalizzazione del peso e l’abbandono delle condotte di restrizione dell’assunzione del cibo, delle abbuffate e delle condotte di eliminazione.
In seconda battuta, occorre aumentare i livelli di autostima. Ampliare la definizione di sé al di là dell’apparenza fisica, ridurre il perfezionismo e il pensiero tutto-nulla. Poi, migliorare i rapporti interpersonali e, nel caso di adolescenti, aiutare i familiari a gestire il problema dei figli, mettendo anche in evidenza quali atteggiamenti siano controproducenti e da evitare.
Se pensi che tu o un tuo caro soffra di anoressia nervosa, affidati a un professionista per risolvere il problema in modo tempestivo:
Se invece vuoi approfondire la lettura sui disturbi alimentari potresti leggere anche:
- Bulimia nervosa
- Binge eating disorder