Perdono interpersonale
La letteratura scientifica comprende ormai una mole molto ampia di studi sul perdono.
Le ricerche relative agli interventi sul perdono mostrano come essi contribuiscano alla cura di disturbi psicologici e alla promozione del benessere (Akhtar & Barlow, 2016; Elliot, 2015; Wade et al., 2014). In particolare, numerosi studi clinici randomizzati controllati (RCTs) sull’efficacia di interventi centrati sul perdono hanno dimostrato che essi riducono ansia, rabbia e depressione in campioni clinici, come messo in evidenza da due importanti meta-analisi sull’efficacia di programmi e terapie centrate sul perdono (Akhtar Barlow, 2016; Wade et al., 2014), che dimostrano la loro efficacia non solo nel ridurre la depressione, l’ansia e la rabbia, ma anche nell’incrementare, oltre che al perdono, l’auto-efficacia, la speranza e la gioia.
Uno degli ostacoli che si debbono spesso affrontare in terapia, indipendentemente dalla specifica diagnosi presentata dal paziente, è rappresentato dal mancato superamento di ferite interpersonali (Macaskill, 2005). Ma gli interventi orientati al perdono hanno anche il potenziale di migliorare la qualità di vita, facilitare un impegno positivo nell’esistenza, e migliorare il benessere psicologico in tutte le fasi del ciclo vitale (Akhtar, Barlow, 2016; Chaves et al., 2015; Turner et al., 2017), obiettivi auspicabili in qualsiasi terapia.
In molte tipologie di disturbi mentali, alcuni dei problemi dei pazienti possono essere legati a tematiche relazionali irrisolte, a difficoltà nello stabilire rapporti duraturi, a incapacità a lasciar andare offese passate. In particolare, in pazienti con tratti di personalità patologici, ma anche semplicemente con aspetti caratteriali problematici, lavorare sul perdono può consentire un punto di svolta importante del trattamento, ad es. perché il paziente continua a ruminare sulle ingiustizie passate e non riesce a investire le proprie energie per il raggiungimento di obiettivi significativi per la propria vita nel presente.
DOCENTE
Dott.ssa Barbara Barcaccia
Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. Didatta delle scuole di specializzazione in Psicoterapia cognitivo-comportamentale APC e SPC. Insegna “Accettazione e mindfulness in psicoterapia” presso la Facoltà di Psicologia, Sapienza Università di Roma, Scuola di Specializzazione in Neuropsicologia e “Psicologia Clinica e gestione dello stress” presso l’Università degli Studi Roma Tre. È formatrice ACT e Istruttrice di protocolli basati sulla mindfulness (MBSR, MBCT).
È curatrice, con Francesco Mancini, del volume Teoria e Clinica del Perdono, Raffaello Cortina Editore.
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