La disforia di genere o disturbo dell’identità di genere indica quella condizione per cui un individuo non si identifica con il proprio sesso biologico, ma con quell’opposto. Infatti, l’identità di genere è la percezione individuale di appartenere a un sesso piuttosto che a un altro. Bisogna fare attenzione a non confondere la disforia di genere con l’orientamento o identità sessuale che indicano da quale sesso è attratto il soggetto.
Nel DSM-5 la disforia di genere non rientra più tra i disturbi sessuali perché non si tratta di un disturbo e occupa una categoria a sé stante.
La disforia di genere nell’età evolutiva è un tema complesso perché anche se un bambino mostra tendenze tipicamente assimilabili alla disforia potrebbe non manifestarle nell’età adolescenziale o adulta, quindi c’è da prestare molta attenzione al fattore temporale.
Disforia di genere: caratteristiche nell’età evolutiva
Come indicato nel manuale DSM: “la disforia di genere è caratterizzata da una forte e persistente identificazione col sesso opposto; le persone si ritengono vittime di una sorta di “incidente biologico” che le ha imprigionate in un corpo incompatibile con l’identità di genere che vivono soggettivamente.”
La disforia di genere nell’età evolutiva presenta le seguenti caratteristiche, alcune simili a quelle dell’adulto:
- Affermazione da parte del bambino di essere del sesso opposto.
- Preferire indossare gli abiti del sesso opposto.
- Preferire giochi dove vi è uno scambio di ruolo.
- Preferire giocare con i giochi destinati all’altro sesso.
- Desiderio di essere dell’altro sesso.
- Emozioni negative verso i propri genitali.
- Rifiuto di giochi e attività destinate al sesso di appartenenza.
Nell’età evolutiva la formazione dell’identità è in corso, quindi non si può determinare che queste preferenze persistano nel futuro.
Disforia di genere in età evolutiva: come si manifesta?
La disforia di genere si presenta in età evolutiva ma non ha sempre un decorso continuo. Per esempio, può comparire intorno ai 2-3 anni in cui si cominciano a vedere i cosiddetti indicatori della disforia, che però non possono rappresentare un criterio diagnostico, oppure possono manifestarsi nel periodo dai 3 ai 5 anni, per poi scomparire per alcuni anni e ricomparire in adolescenza, per questo motivo è difficile fare una diagnosi certa della disforia di genere in età evolutiva.
Se un bambino gioca con una bambola non necessariamente si identifica con il sesso opposto, è positivo che i genitori lasciano esprimere i figli e giocare con quello che più li aggrada. I problemi sorgono invece nell’incontro con la società che non accetta la diversità. Infatti, la cultura e la società hanno determinato che la bambola è un gioco per bambine e se il bambino gioca con il giocattolo sbagliato potrebbe essere escluso e non inserirsi.
É sempre consigliabile rivolgersi ad uno psicologo o psicoterapeuta per avere il parere di un professionista e per conoscere come i genitori possono supportare i figli che presentano gli indicatori della disforia di genere.
Se pensi che hai bisogno di aiuto con la disforia di genere in età evolutiva, affidati a un professionista: