Abstract
L'esposizione con prevenzione della risposta è la tecnica con maggior efficacia misurata nella terapia del Disturbo Ossessivo-Compulsivo e di altri disturbi d'ansia (ad esempio, nel Disturbo di Panico). Esistono, tuttavia, delle difficoltà di ordine pratico come la difficoltà di accettazione da parte di molti pazienti ad intraprendere il trattamento e un numero elevato di drop out, e delle difficoltà tecniche in pazienti affetti da DOC caratterizzati da una sintomatologia covert. Queste difficoltà riducono l'applicabilità e quindi l'efficacia dell'intervento. Dalla necessità di superare i limiti tecnici ora descritti, deriva l'opportunità di comprendere meglio il meccanismo di funzionamento dell'E/RP. La speranza infatti è che comprendendo meglio il meccanismo di azione sia possibile organizzare l'E/RP in un modo più consono alla difficoltà e alle esigenze del paziente.
L'obiettivo del nostro lavoro è duplice.
Il primo obiettivo è esaminare in maniera critica le spiegazioni (alcune comportamentali quali l'abituazione, l'estinzione, il controcondizionamento; ed altre relative a cambiamenti cognitivi: l'autoefficacia, l'aspettativa e la ristrutturazione cognitiva) proposte per il meccanismo d'azione dell'E/RP annoverando le critiche che via via sono state mosse dalla letteratura sperimentaleper ciascuna di queste spiegazioni.
Il secondo obiettivo è presentare un'interpretazione dell'efficacia dell'E/RP basandoci sulla considerazione che il meccanismo di azione dell'E/RP consista in un processo cognitivo che conduce all'ccettazione di livelli di minaccia via via più elevati, in sostanza considereremo la E/RP come la pratica dell'accettazione.
Links
BibTeX (Download)
@article{Mancini2005, title = {L'esposizione con prevenzione della risposta come pratica della accettazione}, author = {Francesco Mancini and Andrea Gragnani}, editor = {Associazione di Psicoterapia Cognitiva Roma}, url = {https://apc.it/wp-content/uploads/2013/06/4-lesposizione-con-prevenzione-della-risposta-come-pratica-della-accettazione_mancini-gragnani-38-58.pdf}, year = {2005}, date = {2005-01-01}, urldate = {2005-01-01}, journal = {Cognitivismo Clinico}, volume = {2}, number = {1}, pages = {38-58}, abstract = {L'esposizione con prevenzione della risposta è la tecnica con maggior efficacia misurata nella terapia del Disturbo Ossessivo-Compulsivo e di altri disturbi d'ansia (ad esempio, nel Disturbo di Panico). Esistono, tuttavia, delle difficoltà di ordine pratico come la difficoltà di accettazione da parte di molti pazienti ad intraprendere il trattamento e un numero elevato di drop out, e delle difficoltà tecniche in pazienti affetti da DOC caratterizzati da una sintomatologia covert. Queste difficoltà riducono l'applicabilità e quindi l'efficacia dell'intervento. Dalla necessità di superare i limiti tecnici ora descritti, deriva l'opportunità di comprendere meglio il meccanismo di funzionamento dell'E/RP. La speranza infatti è che comprendendo meglio il meccanismo di azione sia possibile organizzare l'E/RP in un modo più consono alla difficoltà e alle esigenze del paziente. L'obiettivo del nostro lavoro è duplice. Il primo obiettivo è esaminare in maniera critica le spiegazioni (alcune comportamentali quali l'abituazione, l'estinzione, il controcondizionamento; ed altre relative a cambiamenti cognitivi: l'autoefficacia, l'aspettativa e la ristrutturazione cognitiva) proposte per il meccanismo d'azione dell'E/RP annoverando le critiche che via via sono state mosse dalla letteratura sperimentaleper ciascuna di queste spiegazioni. Il secondo obiettivo è presentare un'interpretazione dell'efficacia dell'E/RP basandoci sulla considerazione che il meccanismo di azione dell'E/RP consista in un processo cognitivo che conduce all'ccettazione di livelli di minaccia via via più elevati, in sostanza considereremo la E/RP come la pratica dell'accettazione.}, keywords = {Accettazione della minaccia, Disturbo Ossessivo Compulsivo, E/RP, Esposizione, Prevenzione della risposta}, pubstate = {published}, tppubtype = {article} }